Maestro accusato di abusi dopo 9 anni: per il gip mancano le prove

Non hanno trovato riscontro le accuse, secondo il gip di Milano Guido Scalvini, di una giovane nei confronti del suo maestro delle elementari.

La ragazza, allora 17enne, aveva raccontato di aver subito da parte di un insegnante tre episodi di violenze sessuali quando aveva 8 anni nei bagni della scuola primaria. Il caso, però, è stato archiviato perché mancano «elementi di riscontro» secondo il gip.

Sono passati tre anni dall’accusa della ragazza nei confronti del suo ex insegnante: ora il giudice ha accolto la richiesta degli avvocati difensori del maestro e ha trasmesso gli atti del processo ai pm minorili affinché indaghino la giovane per calunnia. Come riferisce l’Ansa, infatti, la decisione di indagare l’adolescente per calunnia scaturisce dal fatto che le accuse sono state mosse quando era quasi maggiorenne, quindi «era certamente pienamente consapevole che esse avrebbero provocato l’apertura di un grave procedimento penale nei confronti della persona accusata e ha avuto molte occasioni per ritrattare».

Tuttavia, alcune autorevoli fonti, hanno riferito intervenendo sul caso che «non è la prima volta che adolescenti, magari durante un percorso di psicoterapia e di vulnerabilità personale, tornino a ricostruire momenti critici della loro infanzia magari in modo confuso e comunque senza che ci sia la possibilità di effettuare verifiche per via dell’ampio arco di tempo trascorso».

Infatti, la ragazza dal 2018 ha manifestato dei disturbi del comportamento ed è stata seguita da un professionista. L’attività di indagine non ha portato ad alcun riscontro e, come riporta il Corriere, per il giudice «è del tutto inverosimile che la ragazza, che all’epoca aveva solo otto anni, abbia subìto una o forse due deflorazioni in pieno orario scolastico senza reagire e senza urlare dal dolore senza confidarsi subito con qualcuno e sia riuscita a nascondere quanto avvenuto, tra cui il sanguinamento, alla madre».

A supporto dell’accusato, le indagini si sono concentrate sulla logistica dei bagni, i turni dei commessi, i riscontri sul calendario e le testimonianze di alunni e genitori. Per il pm la manifestazione dei disturbi comportamentali della ragazza «verosimilmente originano da eventi del tutto diversi», ovvero la fine di un rapporto sentimentale.