Sesto, l’occhio della città per il decoro urbano

Telecamere, riqualificazioni, marketing territoriale, illuminazione e ordinanze. È su questi cinque pilastri che, principalmente, si è concentrata l’attenzione dell’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni per provare a migliorare, sotto ogni sua forma, il decoro urbano.

Dalla micro criminalità, fino alla qualità della vita: «La conquista più grande è la consapevolezza da parte dei cittadini che ora, girando per la città, ci si accorge del cambio di passo: abbiamo aiuole fiorite curate, potature 365 giorni all’anno, parchi e giardini sicuri frequentati da mamme, bambini e anziani», assicura il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano.

Effetti che potrebbero anche essere alla base della ‘migrazione al contrario’ a cui si è assistito negli ultimi anni: mentre prima da Sesto San Giovanni ci si spostava verso il capoluogo, ora si registra il percorso inverso, con le persone che da Milano arrivano nel primo Comune della fascia metropolitana.

Tra gli interventi voluti dall’amministrazione Di Stefano c’è stato quello di un nuovo regolamento di polizia urbana: se da un lato l’applicazione del daspo per il contrasto a situazioni di insicurezza e commercio abusivo aveva avuto un forte richiamo non solo a livello locale ma anche nazionale, dall’altro il nuovo regolamento ha permesso di operare su precise situazioni e segnalazioni. «Siamo intervenuti per eliminare i bivacchi negli spazi pubblici che creavano problemi – prosegue Di Stefano -. Con un’apposita ordinanza abbiamo vietato la sosta di camper nomadi in specifiche aree della città introducendo anche il sequestro del mezzo».

È in questa visione che entra in gioco la tecnologia a Sesto San Giovanni. Nel 2018 con il ‘Patto della sicurezza’ stretto con la Prefettura e il finanziamento di Regione Lombardia per la realizzazione di progetti di video sorveglianza nell’allora biennio 2018-2019, si diede di fatto avvio a uno dei punti fondamentali per il programma elettorale proposto dalla coalizione guidata da Di Stefano alle elezioni del 2017. Il lungo percorso ha portato fino al novembre del 2021, con la creazione di una mappa geolocalizzata che, grazie a un sistema integrato, permette agli agenti della polizia locale di intervenire prontamente nei luoghi dove si stanno verificando reati oltre che registrare le immagini utili alle indagini.

Ed è proprio grazie a questo sistema che il fenomeno delle discariche abusive sul territorio ha subìto una fortissima battuta d’arresto: «Lo scarico abusivo di rifiuti è un fenomeno odiosissimo che spesso vede coinvolte persone nemmeno residenti a Sesto – aggiunge Di Stefano -. Grazie alle multe e all’obbligo di pulizia, zone come via Lacerra o il confine con Milano dietro piazza Montanelli non sono più terra di nessuno. Un dato su tutti: abbiamo viaggiato alla media di oltre 500 denunce per scarichi abusivi, la precedente amministrazione zero. Quindi non solo abbiamo riempito la città di telecamere utilissime per identificare gli incivili, ma ci siamo dotati anche di un Nucleo apposito di Polizia Giudiziaria per condurre le indagini».

I luoghi della quotidianità sono stati invece oggetto di vere e proprie riqualificazioni. Al di là del marketing territoriale già sperimentato in città (l’idea alla base dell’iniziatva è quella di realizzare opere di street art, come già effettuato a Spazio Arte) e a cui si può sempre guardare in futuro, con alcuni progetti in fase embrionale, l’attenzione si è concentrata principalmente su giardini e spazi di socialità: «Abbiamo cambiato radicalmente l’approccio alla sicurezza e sul decoro urbano, recintando i parchi più problematici anche seguendo le indicazioni dei cittadini: Alda Merini, Oriana Fallaci, Spazio Arte e puntando sull’illuminazione per evitare spazi bui dove spacciatori e delinquenti potessero agire indisturbati. Dopo anni di promesse non mantenute abbiamo riqualificato il giardino di via Picardi, stiamo ultimando le opere al giardino Marx Cantore e al giardino Norma Cossetto», ha concluso il sindaco Roberto Di Stefano, aggiungendo che questo tipo di intervento ha permesso di investire anche sull’attività fisica all’aria aperta, arrivando a realizzare in città anche le prime aree giochi accessibili anche ai bimbi con disabilità.