Sbinamento M5, il dibattito a Bresso: «Non vogliamo che venga bruciata questa possibilità»

Il tema dello sbinamento della M5 tra Bresso e Cusano torna a essere al centro del dibattito politico. Se da un lato è già previsto che la Lilla in futuro correrà verso Monza passando da Cinisello, dall’altro da anni si parla della fattibilità di un secondo tratto della linea che porti nei due Comuni del Nordmilano e anche a Paderno.

L’amministrazione comunale di Bresso ha organizzato nella serata di lunedì 27 giugno un incontro per discutere sul tema. Nella sala del consiglio comunale, hanno partecipato al dibattito il sindaco di Bresso Simone Cairo, il sindaco di Cinisello Giacomo Ghilardi, i deputati Stefano Buffagni e Jari Colla; non ha potuto prender parte all’incontro a causa di un imprevisto il sindaco di Cusano Valeria Lesma.  

Il deputato Buffagni ha tenuto una relazione sullo studio di fattibilità delle ipotesi di sbinamento: «Se non si realizza oggi, in una fase in cui c’è un cantiere aperto, non si farà mai più. Al di là dei partiti politici, come rappresentanti del territorio e insieme ai sindaci coinvolti abbiamo inviato una lettera al Ministero perché non vogliamo che venga bruciata questa possibilità». Il deputato, successivamente, ha criticato l’analisi costi benefici effettuata dal Ministero, che nello studio dell’estensione non tiene conto dell’intera tratta, ma solo delle nuove fermate periferiche e, soprattutto, non considera l’impatto positivo dal punto di vista della sostenibilità ambientale. «Quando dal territorio emergono progetti in grado di trasformarlo, la politica deve assumersi la responsabilità di perseguirli», ha commentato il deputato Colla.

«Il Nordmilano è una zona produttiva e dobbiamo dare delle risposte in termini di mobilità: sicuramente l’arrivo della metropolitana toglierà dalla strada tantissime automobili», ha puntualizzato il sindaco Ghilardi. «Siamo all’inizio di un cambio generazionale – ha dichiarato il sindaco Cairo -, l’industria e le attività si stanno rinnovando: non possiamo pensare che chi verrà a vivere nel Nordmilano dovrà utilizzare i mezzi privati».