Sbinamento M5 nel Nordmilano, le osservazioni di Utp e Comitato per il tram

Riceviamo e pubblichiamo una lettera firmata dall’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico e Comitato per il tram in merito allo sbinamento della M5 nel Nordmilano.

Abbiamo letto letto l’articolo sul Gazzettino Metropolitano in merito all’assemblea che si è tenuta a Bresso il 29 giugno scorso sullo sbinamento di M5. Eravamo presenti tra il pubblico ed abbiamo ascoltato con attenzione. Vi proponiamo alcune riflessioni nel caso voleste approfondire la questione.Durante l’esposizione sono emerse le seguenti criticità:

  • la linea non risulta economicamente sostenibile, avendo avuto un rapporto Benefici/Costi (ACB ) pari a 0,51 quando per la sostenibilità è richiesto un rapporto almeno pari ad 1;
  • non vi è l’intenzione di procedere alla costruzione del manufatto necessario per la diramazione della linea verso Bresso/Cusano a causa della non sostenibilità dello sbinamento.

Nonostante queste criticità i promotori sostengono che l’intervento vada sostenuto a prescindere perché utile al territorio come è stato fatto per la linea M5 per Monza che inizialmente aveva un ACB inferiore ad 1. Oltre a ciò, come al solito, si sparato contro la tranvia Milano-Seregno che è stata definita una “follia”.
In merito a tutto ciò facciamo le seguenti osservazioni:

  • la linea M5 per Monza ha raggiunto una ACB leggermente positiva perché il tracciato scelto passa per il centro di Monza che è la terza città della Lombardia; non altrettanto si può dire per le località servite dallo sbinamento M5 (Bresso marginalmente, Milanino, Calderara e parte di Paderno Dugnano dove già c’è la ferrovia per Milano);
  • le metropolitane in sotterranea si costruiscono in zone più densamente popolate di quelle considerate e per flussi di traffico maggiori; per M4 si prevedono 24.000 passeggeri/ora per direzione nell’ora di punta massima, per M5 Bresso se ne prevedono 3.500/4.000 valori che sono tipici di un trasporto tranviario;
  • si definisce una follia la Milano-Seregno che costa 18,5 milioni al chilometro ma si vuole un’opera che ne costa 120/130 al chilometro, che costerebbe più di 1 miliardo di Euro e lascerebbe scoperti i Comuni a nord di Cusano;
  • collegando a sud di Calderara la Milano-Seregno ed il 31 si servirebbe la parte ovest di Cinisello e si connetterebbe l’asse della Vecchia Valassina (con una eventuale antenna verso Paderno Dugnano) con il centro di Cinisello e la M5;
  • si potrebbe collegare l’asse centrale di Cusano e Bresso con M5 mediante uno sbinamento della tranvia a sud di Bresso verso Bicocca M5 (nello studio di MM questa infrastruttura ha un rapporto ACB di 1,78);
  • anche per il collegamento tra Cologno Nord M2 e Vimercate si sta optando per una tranvia veloce a causa degli elevati costi di una metropolitana tradizionale.

Come si vede la Milano-Seregno non è affatto una “follia” ma la base di una rete su ferro a servizio del nord Milano. Questi scenari sono stati ipotizzati anche dallo studio di MM ma non vengono presi in considerazione puntando esclusivamente sullo sbinamento M5 che, come avevamo ipotizzato in un nostro precedente comunicato inviato anche a voi, si è rivelato non sostenibile sia come spesa di realizzazione sia come oneri per il futuro esercizio.

Sperando di aver dato un utile contributo al dibattito, restiamo a disposizione per ogni chiarimento in merito.