Emergenza climatica: 3 milioni e mezzo di italiani rischiano l’acqua razionata

Il livello dei laghi nel luglio del 2022

Il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato, dopo l’incontro con Giorgia Meloni, che ora la priorità assoluta è gestire la crisi dovuta alla siccità. A tal proposito, sembra confermato l’appuntamento del primo marzo a Palazzo Chigi, stabilito dopo le relazioni allarmanti presentate dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci e dai colleghi Lollobrigida, Pichetto Fratin, Ciriani e Fitto.

Al tavolo di lavoro sull’emergenza idrica, che sarà presieduto dalla premier Meloni, saranno ovviamente presenti gli attori principali, i ministeri dell’Agricoltura, della Protezione Civile, delle Infrastrutture, dell’Ambiente e della Coesione, perché questa problematica, che potrebbe compromettere la regolare fornitura di acqua a 3 milioni e mezzo di persone, incide sull’aspetto del consumo umano e in ambito agricolo e necessita di un lavoro di squadra e di interventi immediati e a medio termine. 

Come riporta l’Ansa, il Cnr sottolinea che una percentuale che va dal 6% al 15 % della popolazione abita territori esposti a una emergenza idrica consolidata, estremamente compromessi dalla situazione e costretti in una siccità estrema che non presenta segni di miglioramento. L’Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) diffonde notizie che non tranquillizzano, la neve sulle Alpi si scioglie, le montagne italiane hanno raggiunto la metà delle neve stagionale rispetto alla media stimata, i laghi sono al minimo come portata di acqua, i fiumi tra cui il Po sono in grande sofferenza, nel sud gli invasi sono pieni e bisogna gettare in mare l’eccedenza, gli acquedotti hanno bisogno urgente di manutenzione a causa delle molteplici falle che fanno disperdere il 40% dell’acqua veicolata, non si riesce a conservare e riutilizzare l’acqua piovana per mancanza di laghi artificiali, a mala pena se ne utilizza l’11%, dato che fa comprendere la grande necessità di nuovi punti di raccolta.

Alla proposta del Ministro Musumeci di un sano e realistico razionamento dell’acqua, ci si augura che con la riunione prevista a Palazzo Chigi, che sembra aver compreso l’entità del problema, siano immediate e fattive le proposte e le azioni per non arrivare a queste misure estreme.