Venga a prendere un tè…alle Residenze del Sole di Cinisello

«In questi due anni di pandemia favorire tutte le possibilità di socializzazione per i nostri ospiti è stata la nostra priorità, anche attraverso nuove modalità di partecipazione alla vita sociale, grazie all’utilizzo dei mezzi tecnologici», spiega Vincenzo Genna, educatore presso l’Rsa Residenze del Sole di Cinisello.

Il progetto ‘Venga a prendere un tè da noi…’ nasce dall’idea di trasmettere un invito a trascorrere insieme un pomeriggio tra amici che vivono in Rsa di città diverse. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Amplifon che, oltre ad averci fornito lo strumento video di elevata qualità, ha creato un database di Rsa e strutture residenziali per Anziani in tutta Italia con cui entrare in comunicazione, si può dare vita alle relazioni ed all’amicizia pur nella dalla distanza!

Ad oggi abbiamo già condiviso questa emozionante esperienza con due strutture, la Rsa Don Guanella di Bari e la Rsa Villa Salute a Brescia. «Ci siamo preparati come per incontrare dei nuovi i amici, con tè e biscotti ed in trepidante attesa per la novità. È così che il Signor Nicola da Bari ci racconta della sua vita da viaggiatore e commovendosi coinvolge tutti nel raccontare dei prossimi viaggi. Oppure ancora la signora Maria da Brescia, che dispensa consigli per vivere bene», continua Vincenzo.

Gli anziani sono rimasti affascinati i dalla potenzialità dello schermo che diventa come una finestra su un altro mondo. Hanno raccontato ciascuno di sé presentandosi come ad un incontro tra delegazioni di paesi lontani, parlando ciascuno dei propri gusti a tavola e delle proprie passioni. Così alla fine dell’incontro il nostro musicista, Nello, lancia la sfida di intonare ciascuno una canzone del proprio paese, e da lì la strada per intonare da ‘oh mia bella Madunina’ a ‘Quant’è bello lu prima ‘ammore’ è stata facile. L’incontro tra tecnologia e anziani è ricco di possibilità per il miglioramento della qualità della vita e per il mantenimento delle capacità cognitive; ci piace pensare che, anche con l’auspicata fine delle restrizioni provocate dall’emergenza sanitaria, le possibilità offerte grazie al contributo della Fondazione Amplifon, permetteranno alla nostra struttura di proporre interventi educativi e di cura sempre più innovativi.