A Cinisello Balsamo nasce il Comitato antimafia

L’amministrazione comunale di Cinisello Balsamo ha istituito un Comitato antimafia. Si tratta di una realtà che si occuperà di promuovere attività di contrasto dei fenomeni di tipo mafioso e della criminalità organizzata sul territorio cinisellese. Il Comitato si propone l’obiettivo di sensibilizzare e diffondere la conoscenza sui temi della legalità in ogni ambito della vita sociale, con azioni di informazione su norme e strumenti istituzionali per il contrasto di fenomeni di usura ed estorsione a danno di imprese locali.

I componenti sono stati individuati tra i cittadini che abbiano ricoperto ruoli come magistrati, docenti universitari, dirigenti scolastici, dirigenti pubblici, ufficiali delle forze dell’ordine, avvocati, giornalisti. Tenendo in considerazione titoli, esperienza maturata nel settore e conoscenza del territorio, sono stati nominati con decreto del sindaco Giacomo Ghilardi 5 componenti del Comitato. I componenti sono: Francesco Ardito, che è stato comandante della polizia locale di Cinisello Balsamo; Fabrizia Berneschi, avvocato e in passato difensore civico a Cinisello e nella provincia di Milano; Giuseppe La Mattina, avvocato che ha svolto i rilevanti incarichi di presidente della Corte di Assise di Monza, Procuratore capo della Procura della Repubblica di Lodi, presidente del Tribunale di Savona; Francesco Malaspina, docente e dirigente scolastico a Cinisello Balsamo; Patrizia Pancanti, avvocato cassazionista e vice presidente del Comitato Pari Opportunità dell’ordine degli avvocati di Milano.

«Il neonato Comitato antimafia intende fornire un chiaro segnale di presidio e uno strumento ulteriore alla città e a qualsiasi realtà che collabora con l’amministrazione comunale – scrivono dal Comune di Cinisello -. Sarà compito del Comitato sollecitare la sottoscrizione di accordi tra enti pubblici e associazioni volti ad arginare il diffondersi di fenomeni mafiosi nel tessuto cittadino; segnalare alle autorità competenti l’insorgere di fenomeni che possano preludere a una potenziale lesione dell’integrità del tessuto sociale; coordinare il proprio operato, se necessario, con la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno di mafie e associazioni criminali».